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LITOGRAFIA ARMENA


La Litografia (studio delle iscrizioni) rappresenta dal Medioevo una irrinunciabile fonte primaria della Storia dell'Armenia. Riconoscendo la loro importanza, molti scrittori/pensatori armeni del tempo, tra cui Stepanos Orbelyan (XIII secolo) e Zakaria Kanakertsi (XVII secolo), hanno utilizzato la litografia nei propri lavori storiografici, come fu anche per Yessayi Hasan-Djalalian, Catholicos di Aghvank, il quale compose e completò un libro sulla litografia nell'area di Khatchen (Artsakh), nel 1718. Agli inizi del XIX secolo, a seguito dell'incoraggiamento da parte del Catholicos Nerses Ashtaragetsi, la raccolta e la documentazione litografica rinvigorò. A seguito di ciò, molti studi e ricerche di natura informativa furono pubblicati. In questo contesto, i pregevoli lavori di molti studiosi, tuttora preziosi dal punto di vista scientifico, furono pubblicati. Tra questi ricordiamo i lavori del Vescovo Hovhannes Shahkhatounyants, Padre Nerses Sarkisian, Sarkis Djalaliants, il Vescovo Magar Barkhoutaryants, l'Arcivescovo Apel Mkhitaryants, Padre Levon Alishan, e altri.

In ogni caso, l'onere dell'organizzazione, dello sviluppo della moderna implementazione dei metodi di raccolta e di documentazione della Litografia Armena spetta a Nicholas Marr e al suo allievo Hovsep Orpeli. Il primo partecipò anche agli scavi della città di Ani, durante i quali raccolse e documentò i tesori litografici della città, riassunti in seguito nella prima edizione di una serie di libri dal titolo "Raccolte Litografiche Armene", edite da Setrag Barkhoutarian. L'ultimo, invece, ebbe il destino di continuare e sviluppare la missione del suo predecessore, che lo condusse alla pubblicazione delle edizioni II-V delle "Raccolte Litografiche Armene" (le edizioni IV e V furono pubblicate postume, ed alcune sono tuttora non pubblicate). Setrag Barkhoutaryan, invece, condusse il dipartimento della Litografia Armena nell'Accademia Nazionale di Scienze della Repubblica d'Armenia, dall'anno di fondazione, 1959. Attualmente, il dipartimento è condotto da Gagik Sarkosyan. Approssimativamente 9 edizioni sono state pubblicate, ed alcune sono ancora inedite.

Il Lapidario Armeno è suddiviso per contenuti, come di seguito:

o Costruzione, certificazione;

o Donatori, benefattori;

o Permessi, sovvenzioni;

o Memoriali, tra cui khatchkar;

o Lapidi;

o Iscrizioni varie;

I più significativi si trovano sui muri o agli ingressi delle chiese e agli apici delle finestre nelle chiese, e sono sicuramente i più diffusi. Essi sono di natura caritatevole, rivelando dettagli sulla costruzione e sui certificati, che si distinguono principalmente per la loro proporzione armonica e per l'abilità nella scultura. I memoriali sono solitamente brevi, si trovano principalmente sui khatchkar e sui monumenti funebri nei cimiteri. Troviamo la Litografia anche nelle forme abbreviate di scrittura e in alcune note, solitamente brevi. I metodi di incisione sono variabili, alcuni perforano la pietra, altri sono in rilievo ed altri ancora convessi nella pietra, e molti altri, infine, decorati.


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